L’alter ego di Gianluca Gori che sarà co-conduttrice della terza serata a Sanremo 2022, torna a parlare delle polemiche sollevate dal leghista Pillon sulla sua presenza al Festival.
Drusilla Foer era consapevole delle polemiche che avrebbe sollevato la sua presenza al Festival. La futura co-conduttrice di Sanremo 2022 è stata da subito criticata dal leghista Simone Pillon. Il politico ha trovato inadeguato la presenza di un trasgender a un evento di questa portata.
Drusilla Foer e la polemica sulla sua presenza a Sanremo
Simone Pillon aveva espresso il suo giudizio sulla partecipazione di Drusilla Foer a Sanremo. Il leghista al Corriere della Sera, come riporta Tv Blog, dichiarava: “Com’era ampiamente prevedibile, al Festival di Sanremo sempre più Lgbt è stata assegnata la quota gender-inclusive già nella fase di scelta dei conduttori. Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice? Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva”.
A questo la vedova fiorentina rispondeva: “Era una bella idea anche mettere un nonno, una zia, ma il proprio pensiero non può essere sostitutivo del pensiero di un altro. Mi aspettavo la polemica. Ricordo negli anni ’70 Leopoldo Mastelloni, Paolo Poli… Incasellare ciò vediamo ci dà la sensazione di avere tutto sotto controllo. Se fossi stata una drag queen sarebbe stato più semplice: finché si vede un’estremizzazione, riusciamo a prendere le distanze, mentre per certe persone un’interpretazione è meno comprensibile. Ma io tendo a pensare che un artista prima lo si ascolta, poi si esprime un’opinione“.
Tornando sulla questione prima di Sanremo, Drusilla dichiara: “Mi aspettavo le polemiche. Un artista prima lo si ascolta, poi si esprime un’opinione”.